L’uso delle basi forti nella micologia: KOH e NaOH spiegati a un cercatore di funghi

Scopri come l'uso di basi forti come KOH e NaOH aiuta i micologi a identificare i funghi e a svelare le loro strutture microscopiche.

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Se sei un cercatore di funghi appassionato e hai già passato qualche stagione nel bosco, probabilmente avrai sentito parlare di vari metodi per identificare i funghi. Alcuni di questi metodi coinvolgono l’uso di sostanze chimiche che possono sembrare lontane dal mondo naturale, ma che sono fondamentali per scoprire alcuni segreti nascosti dei funghi. Tra queste, ci sono due basi forti di cui i micologi si servono: l’idrossido di potassio (KOH) e l’idrossido di sodio (NaOH).

L’uso delle basi forti nella micologia
KOH neutro sul cappello e sul bulbo, ma rosa fluorescente su tutta la carne.
Foto e commento di Tomaso Lezzi
Fonte foto: funghiitaliani.it


Ma perché un micologo dovrebbe usare sostanze così potenti come queste? E come possono essere utili per chi, come te, ama raccogliere e studiare i funghi? Vediamolo insieme!

Cosa sono KOH e NaOH?

L’idrossido di potassio (KOH) e l’idrossido di sodio (NaOH) sono due composti chimici definiti basi forti, cioè sostanze in grado di reagire in modo molto aggressivo con altri materiali. Sono usati comunemente in laboratorio per la loro capacità di alterare e dissolvere alcuni tessuti biologici, permettendo di visualizzare meglio le strutture fungine al microscopio o persino di distinguere tra specie simili.

Nel caso specifico dei funghi, il KOH è il composto che viene utilizzato più spesso, ma il NaOH può servire in contesti particolari. Il loro impiego si estende dalla microscopia alla diagnosi di infezioni fungine, fino all’analisi in campo per identificare specie specifiche.

Il ruolo del KOH nella micologia

Il KOH è un alleato prezioso per il micologo. Quando prepariamo un campione di fungo per osservarlo al microscopio, vogliamo rimuovere tutto ciò che potrebbe ostacolare la nostra visuale delle strutture importanti, come le ife (i filamenti che formano il corpo del fungo) e le spore. E qui entra in gioco il KOH.

Una soluzione di KOH, solitamente al 5-10%, è in grado di dissolvere i detriti organici (come residui di tessuti o altre impurità) senza distruggere le strutture resistenti del fungo. Questo permette di studiare meglio le caratteristiche microscopiche del campione, rendendo più facile l’identificazione della specie.

Per esempio, se trovi una Russula e non sei sicuro di quale specie si tratti, un test con il KOH potrebbe aiutarti. Alcune specie di funghi cambiano colore quando vengono a contatto con questa sostanza. Un capello di fungo che si tinge di giallo o rosso dopo l’applicazione di KOH è un indizio utile per la classificazione. Questo processo è chiamato reazione cromatica al KOH ed è una tecnica molto apprezzata dai cercatori di funghi più esperti.

Come si usa il KOH in campo?

Se ti piace raccogliere funghi e stai cercando modi per affinare le tue capacità di identificazione, portare con te una piccola fiala di soluzione di KOH potrebbe rivelarsi molto utile. Il processo è semplice:

  1. Raccogli il fungo che vuoi testare e prendi una piccola porzione del cappello o del gambo.
  2. Applica una goccia di KOH sulla superficie del fungo e attendi qualche minuto.
  3. Osserva eventuali cambiamenti di colore. Alcuni funghi reagiscono subito, mentre altri richiedono più tempo. Se il fungo cambia colore, annota l’effetto. Questo cambiamento cromatico può essere un indizio chiave per la specie che stai analizzando.

Ricorda, però, che non tutti i funghi reagiscono al KOH, e alcune reazioni possono essere simili tra specie diverse, quindi questo test va sempre combinato con altre osservazioni, come il colore delle spore, la forma del cappello, l’habitat e il periodo di crescita.

Idrossido di sodio (NaOH): cugino meno noto del KOH

L’idrossido di sodio (NaOH) è una base altrettanto potente, ma viene utilizzata meno frequentemente rispetto al KOH in micologia. Anche se ha capacità simili, dissolvendo i tessuti biologici in modo simile, il NaOH è meno specifico per l’uso in campo o nei laboratori micologici dedicati all’identificazione dei funghi. Trova più applicazione in ambito industriale o nella preparazione di substrati per la coltivazione di funghi, ma meno in situazioni di analisi diretta sul campo.

Precauzioni d’uso

È importante ricordare che sia il KOH che il NaOH sono sostanze fortemente caustiche, cioè in grado di provocare gravi ustioni se entrano in contatto con la pelle o gli occhi. Quando maneggi queste basi, sia in laboratorio che sul campo, assicurati di usare guanti protettivi e, se necessario, occhiali. Inoltre, una volta finito il test, smaltisci il materiale in modo sicuro, evitando di contaminare l’ambiente.

Perché imparare a usare queste sostanze?

Per chi ama i funghi, conoscere e utilizzare sostanze come il KOH può aprire un mondo di nuove possibilità di identificazione. Immagina di poter distinguere con più precisione tra specie simili che, a prima vista, potrebbero confonderti. Con il KOH potrai affinare la tua tecnica di raccolta e studio, trasformandoti da semplice cercatore a vero esperto sul campo!

Quindi, la prossima volta che ti trovi nel bosco, con una Russula o un Boletus in mano, pensa al potenziale che un piccolo test con il KOH potrebbe svelare. Non si tratta solo di un trucco da laboratorio: è uno strumento che collega chimica e micologia, unendo due mondi per approfondire la nostra comprensione di questi affascinanti organismi.

Buona ricerca, e che il KOH possa sempre guidarti verso nuove scoperte!

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