Rubroboletus queletii

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Indice

Introduzione

Rubroboletus queletii, precedentemente noto come Boletus queletii, è un fungo micorrizico appartenente alla famiglia delle Boletaceae. Questo fungo è facilmente riconoscibile per il suo cappello rossastro e i pori gialli che virano al blu al tocco. Sebbene attraente, è considerato tossico e non deve essere consumato.

Nome scientifico

Il nome scientifico attuale del fungo è Rubroboletus queletii, precedentemente noto come Boletus queletii.

Classificazione

  • Regno: Fungi
  • Divisione: Basidiomycota
  • Classe: Agaricomycetes
  • Ordine: Boletales
  • Famiglia: Boletaceae
  • Genere: Rubroboletus
  • Specie: Rubroboletus queletii

Fonte: MycoBank

Nomi comuni

Il Rubroboletus queletii è conosciuto anche come "Boleto di Quélet", dal nome del micologo francese Lucien Quélet, che per primo lo descrisse.

Commestibilità

Il Rubroboletus queletii è tossico e non deve essere consumato. Il suo consumo può provocare gravi disturbi gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea. È consigliato evitarne la raccolta e l'ingestione.

Caratteristiche morfologiche

  • Cappello: Convesso, di colore rosso-rosato o rosso-brunastro, con una superficie vellutata che può raggiungere un diametro di 5-15 cm.
  • Imenoforo: I pori sono gialli, che virano rapidamente al blu se toccati o danneggiati.
  • Gambo: Robusto, giallo nella parte alta con una base rossa, decorato da un fine reticolo.
  • Spore: Spore ellissoidali, marrone oliva in massa.

Caratteristiche organolettiche e di habitat

Il sapore del Rubroboletus queletii è amaro, mentre l'odore è leggero e fungino. Cresce in simbiosi con latifoglie come querce e castagni, preferendo terreni acidi e ben drenati nelle foreste di collina e montagna.

Distribuzione geografica

Il Rubroboletus queletii è diffuso in Europa, soprattutto in Francia, Italia, Germania, e Spagna, nelle regioni montuose e collinari, in boschi di latifoglie.

Stagionalità

Il Rubroboletus queletii fruttifica dalla tarda estate fino all'autunno, principalmente da agosto a ottobre.

Possibili Confusioni

Il Rubroboletus queletii può essere confuso con altre specie del genere Rubroboletus, come il Rubroboletus satanas o il Rubroboletus rhodoxanthus, che sono anch'essi tossici e presentano pori che virano al blu.

Proprietà medicinali o tossiche

Il Rubroboletus queletii è tossico e può causare gravi intossicazioni gastrointestinali. Non sono note proprietà medicinali per questa specie. Per ulteriori informazioni, consulta PubMed.

Metodo di coltivazione

Il Rubroboletus queletii non è coltivabile su larga scala, poiché richiede una simbiosi micorrizica con alberi di latifoglie. La sua coltivazione commerciale non è praticabile.

Storia, usi tradizionali e curiosità

Il Rubroboletus queletii non ha usi tradizionali noti, data la sua tossicità. Tuttavia, è stato descritto per la prima volta dal micologo francese Lucien Quélet, dal quale prende il nome.

In cucina

Il Rubroboletus queletii non deve essere utilizzato in cucina a causa della sua tossicità. Anche dopo la cottura, mantiene le sue proprietà tossiche e può causare intossicazioni gravi. Si sconsiglia vivamente la raccolta e il consumo di questo fungo.

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