Raccoglie funghi nel prato e finisce in ospedale: l'errore che hai fatto almeno una volta

Mangia funghi raccolti nel prato e si intossica: Ats Val Padana segnala l’aumento di casi evitabili. Come riconoscere i rischi nascosti.

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Agaricus campestris - Prataioli (www.fungocenter.it)
Agaricus campestris - Prataioli (www.fungocenter.it)


Una passeggiata nei prati si è trasformata in un incubo per una donna della provincia di Mantova, che ha deciso di cucinare i funghi appena raccolti senza verificarne la commestibilità. Ignara dei rischi, ha ingerito funghi tossici, scambiandoli per varietà innocue, e ha sviluppato una sindrome gastrointestinale da intossicazione.

Portata al pronto soccorso, ha potuto ricevere le cure necessarie, ma l’episodio mette in luce un problema diffuso: i raccoglitori inesperti rischiano la salute senza un’adeguata conoscenza. Il caso è stato segnalato da Ats Val Padana, che solo in ottobre ha registrato altri tre episodi simili nella provincia di Cremona, evidenziando l’importanza del controllo micologico offerto dall’agenzia di tutela della salute.

Controlli gratuiti per prevenire intossicazioni

L’Ats Val Padana ha colto l’occasione per ricordare ai cittadini l’importanza del servizio di controllo gratuito sulla commestibilità dei funghi. Il servizio è attivo nei mesi autunnali – il periodo di raccolta più intenso – ogni lunedì pomeriggio senza appuntamento.

I raccoglitori di funghi freschi possono recarsi a Mantova, Guidizzolo, Cremona e Crema, dove esperti micologi valutano la sicurezza delle varietà raccolte. Luigi Nodari, micologo dell’Ats, consiglia ai cittadini di portare i funghi interi, completi di tutte le caratteristiche necessarie per una corretta identificazione, sottolineando che la differenza tra commestibile e tossico è spesso sottile. Grazie a un controllo preventivo, intossicazioni e ricoveri potrebbero essere facilmente evitati.

Preparazione e accortezze: errori comuni da evitare

ATS Val Padana (www.fungocenter.it)
ATS Val Padana (www.fungocenter.it)


La sicurezza non dipende solo dal tipo di fungo ma anche dal modo in cui viene preparato. Molte specie commestibili richiedono preparazioni specifiche per diventare sicure al consumo. Ad esempio, il pioppino e il chiodino, pur commestibili, necessitano di una cottura prolungata per eliminare le parti tossiche: il gambo va rimosso, e la bollitura deve essere effettuata per almeno 20 minuti con una cottura finale di mezz'ora in pentola scoperta.

Confusioni tra specie commestibili e tossiche sono all’ordine del giorno, e una preparazione inadeguata può rendere rischioso anche il consumo di specie ritenute sicure. L'invito di Ats è chiaro: rivolgersi ai centri di controllo è l’unico modo sicuro per godere dei funghi raccolti senza mettere a rischio la propria salute.

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