Suillus granulatus
Indice
- Introduzione
- Nome scientifico
- Classificazione
- Nomi comuni
- Commestibilità
- Caratteristiche morfologiche
- Caratteristiche organolettiche e di habitat
- Distribuzione geografica
- Stagionalità
- Possibili Confusioni
- Proprietà medicinali o tossiche
- Metodo di coltivazione
- Storia, usi tradizionali e curiosità
- In cucina
Introduzione
Il Boletus granulatus, oggi noto come Suillus granulatus, è un fungo appartenente alla famiglia delle Suillaceae. È un fungo micorrizico, che cresce prevalentemente in simbiosi con pini e altre conifere. Il suo nome deriva dalla presenza di piccole goccioline granulari che compaiono sul gambo nei giovani esemplari. È ampiamente distribuito in Europa e America del Nord, ed è conosciuto per la sua commestibilità, sebbene di qualità non eccellente rispetto ad altri funghi della stessa famiglia.
Nome scientifico
Il nome scientifico attuale del fungo è Suillus granulatus, ma in passato era conosciuto come Boletus granulatus.
Classificazione
- Regno: Fungi
- Divisione: Basidiomycota
- Classe: Agaricomycetes
- Ordine: Boletales
- Famiglia: Suillaceae
- Genere: Suillus
- Specie: Suillus granulatus
Fonte: MycoBank
Nomi comuni
Il Suillus granulatus è comunemente chiamato "Boleto granulato", o "Porcino granulato" a causa delle gocce latiginose presenti sul gambo nei giovani esemplari.
Commestibilità
Il Suillus granulatus è commestibile, ma la sua qualità culinaria è considerata inferiore rispetto ad altri funghi. È consigliato rimuovere la cuticola del cappello, poiché la sua viscosità può risultare sgradevole al palato. Contiene proteine, vitamine del gruppo B (B2 e B3), e antiossidanti. È ideale per la conservazione sott'olio o in salamoia.
Caratteristiche morfologiche
- Cappello: Il cappello è convesso, di colore giallo-marrone, e presenta una superficie viscida quando umida. Il diametro varia da 5 a 10 cm.
- Imenoforo: I pori sono gialli, piccoli e rotondi, che tendono a diventare marroni con l'età.
- Gambo: Il gambo è cilindrico, di colore giallastro, spesso con gocce latiginose granulari.
- Spore: Le spore sono ellissoidali, giallo-marroni in massa.
Caratteristiche organolettiche e di habitat
Il sapore del Suillus granulatus è leggermente dolce, con un odore delicato. Cresce in simbiosi con alberi di conifere, come i pini, in terreni ben drenati e acidi. Lo si trova in abbondanza nelle foreste temperate.
Distribuzione geografica
Il Suillus granulatus è ampiamente distribuito in Europa e Nord America. In Italia è molto comune nelle aree boschive con presenza di pini, sia nelle regioni montane che in pianura.
Stagionalità
Il periodo di crescita del Suillus granulatus è compreso tra l'estate e l'autunno, con un picco di presenza tra agosto e ottobre, a seconda del clima.
Possibili Confusioni
Il Suillus granulatus può essere confuso con altre specie del genere Suillus, come il Suillus luteus o il Suillus bovinus. Si distingue per l'assenza di un anello sul gambo e per le gocce latiginose granulari presenti nei giovani esemplari.
Proprietà medicinali o tossiche
Il Suillus granulatus non è tossico e non sono noti effetti collaterali. Tuttavia, alcune persone possono trovare difficile digerire funghi appartenenti al genere Suillus. È consigliabile evitare il consumo di esemplari vecchi. Per approfondimenti, consulta la banca dati PubMed.
Metodo di coltivazione
Il Suillus granulatus non è coltivabile su larga scala, poiché è un fungo micorrizico che necessita della simbiosi con alberi di conifere. La sua coltivazione richiede l'inoculazione delle radici degli alberi, un processo complesso.
Storia, usi tradizionali e curiosità
Il Suillus granulatus è stato storicamente raccolto nelle regioni montane d'Europa e utilizzato in piatti tradizionali, soprattutto sott'olio o in salamoia. È noto anche come "fungo dei pastori" in alcune regioni alpine, dove veniva raccolto per la conservazione invernale.
In cucina
Il Suillus granulatus è adatto per essere saltato in padella con olio e aglio, o per essere conservato sott'olio. Si consiglia di rimuovere la pelle del cappello per migliorare la qualità del piatto. Può essere utilizzato in zuppe o stufati, ma è spesso considerato inferiore a porcini e altri boleti.
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