Boletus calopus (Porcino dal gambo rosso, Porcino dal piede bello)
Indice
- Introduzione
- Nome scientifico
- Classificazione
- Nomi comuni
- Commestibilità
- Caratteristiche morfologiche
- Caratteristiche organolettiche e di habitat
- Distribuzione geografica
- Stagionalità
- Possibili Confusioni
- Proprietà medicinali o tossiche
- Metodo di coltivazione
- Storia, usi tradizionali e curiosità
- In cucina
Introduzione
Il Boletus calopus è un fungo appartenente alla famiglia delle Boletaceae. È un fungo micorrizico caratterizzato dal suo cappello marrone chiaro e dal gambo rosso vivace, che lo rende facilmente riconoscibile. Sebbene abbia un aspetto attraente, è un fungo tossico e non adatto al consumo umano. Il nome deriva dal greco "calopus", che significa "bello piede", riferendosi al suo aspetto appariscente.
Nome scientifico
Il nome scientifico del fungo è Boletus calopus, ma viene anche indicato in alcune classificazioni come Caloboletus calopus.
Classificazione
- Regno: Fungi
- Divisione: Basidiomycota
- Classe: Agaricomycetes
- Ordine: Boletales
- Famiglia: Boletaceae
- Genere: Boletus (o Caloboletus)
- Specie: Boletus calopus
Fonte: MycoBank
Nomi comuni
Il Boletus calopus è comunemente conosciuto come "Porcino dal gambo rosso" o "Porcino dal piede bello", riferito al suo aspetto colorato e attraente.
Commestibilità
Il Boletus calopus è non commestibile e considerato tossico. Il consumo di questo fungo può provocare disturbi gastrointestinali, tra cui nausea, vomito e diarrea. È consigliato evitarne il consumo, anche in piccole quantità. Il suo aspetto potrebbe ingannare raccoglitori inesperti, confondendolo con specie commestibili.
Caratteristiche morfologiche
- Cappello: Convesso, marrone chiaro o grigio-bruno, con una superficie liscia o leggermente vellutata. Il diametro varia tra 6 e 15 cm.
- Imenoforo: I pori sono gialli nei giovani esemplari, che tendono a diventare verdi con l’età.
- Gambo: Il gambo è robusto, cilindrico, di colore giallo con una base rossa accesa. È spesso decorato con una reticolatura fine di colore rosso.
- Spore: Le spore sono ellissoidali e di colore marrone oliva in massa.
Caratteristiche organolettiche e di habitat
Il Boletus calopus ha un odore debole, mentre il sapore è amaro, anche se non dovrebbe essere assaggiato a causa della sua tossicità. Cresce principalmente in boschi di conifere e latifoglie, preferendo terreni calcarei. Si trova comunemente nelle regioni montane e collinari, spesso in simbiosi con querce e faggi.
Distribuzione geografica
Il Boletus calopus è diffuso in gran parte d'Europa, con particolare presenza nelle regioni montane dell'Italia, Francia e Spagna. È relativamente comune in boschi temperati e montuosi, specialmente nelle Alpi e sugli Appennini.
Stagionalità
Il Boletus calopus fruttifica principalmente dalla tarda estate all'inizio dell'autunno, con picchi di crescita da agosto a ottobre, a seconda delle condizioni climatiche.
Possibili Confusioni
Il Boletus calopus può essere confuso con altre specie del genere Boletus, come il Boletus luridus o il Boletus erythropus. Si distingue per il suo gambo giallo con base rossa e il cappello marrone chiaro, ma a causa della sua tossicità, è importante evitarne il consumo.
Proprietà medicinali o tossiche
Il Boletus calopus è considerato tossico e il suo consumo provoca sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea. Non è noto per avere proprietà medicinali. Per maggiori dettagli sugli effetti tossici, puoi consultare la banca dati PubMed.
Metodo di coltivazione
Il Boletus calopus non è coltivabile, poiché richiede una simbiosi micorrizica con alberi di latifoglie e conifere. La coltivazione di funghi micorrizici è molto complessa e non è praticata per questa specie.
Storia, usi tradizionali e curiosità
Non ci sono usi tradizionali o medicinali documentati per il Boletus calopus, dato che è un fungo tossico. Tuttavia, la sua bellezza lo rende un soggetto interessante per i micologi e gli appassionati di funghi, grazie al suo gambo vivacemente colorato.
In cucina
Il Boletus calopus non deve essere utilizzato in cucina a causa della sua tossicità. Anche piccole quantità possono causare gravi disturbi gastrointestinali, pertanto è fortemente sconsigliato il consumo o la manipolazione per uso alimentare.
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