Armillaria mellea (Chiodino, Fungo del miele)

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Indice

Introduzione

Armillaria mellea, noto come "Chiodino" o "Fungo del miele", è una specie di fungo parassita che attacca e distrugge alberi e piante. È molto comune nelle foreste di latifoglie e conifere. Nonostante sia un parassita forestale temuto, è anche un fungo commestibile ampiamente apprezzato, purché venga cotto correttamente per eliminare le tossine presenti.

Nome scientifico

Il nome scientifico attuale del fungo è Armillaria mellea.

Classificazione

  • Regno: Fungi
  • Divisione: Basidiomycota
  • Classe: Agaricomycetes
  • Ordine: Agaricales
  • Famiglia: Physalacriaceae
  • Genere: Armillaria
  • Specie: Armillaria mellea

Fonte: MycoBank

Nomi comuni

Il Armillaria mellea è comunemente conosciuto come "Chiodino" o "Fungo del miele", a causa del colore giallastro-mielato del suo cappello.

Commestibilità

Il Armillaria mellea è considerato commestibile, ma richiede una cottura prolungata per eliminare le tossine termolabili che possono causare sintomi gastrointestinali. È importante cuocerlo a lungo, e alcune persone possono essere particolarmente sensibili o sviluppare allergie. Mai consumare crudo o poco cotto.

Caratteristiche morfologiche

  • Cappello: Convesso, con diametro variabile tra 4 e 10 cm, di colore giallastro o marrone chiaro, ricoperto da piccole squame scure.
  • Lamelle: Bianche o giallastre, fitte e aderenti al gambo.
  • Gambo: Giallastro o marrone, robusto, con un anello bianco membranoso.
  • Spore: Bianche in massa, ellissoidali.

Caratteristiche organolettiche e di habitat

Il sapore del Armillaria mellea è leggermente terroso, con un odore fungino dolce e fruttato. Cresce a gruppi densi su ceppi e radici di alberi morenti o morti, sia latifoglie che conifere. Questo fungo è un noto parassita, responsabile del marciume radicale bianco negli alberi.

Distribuzione geografica

Il Armillaria mellea è ampiamente diffuso in tutto l’emisfero boreale, specialmente nelle foreste temperate di Europa, Nord America e Asia.

Stagionalità

Fruttifica dall'estate all'autunno, con picchi di crescita tra settembre e novembre, spesso dopo piogge abbondanti.

Possibili Confusioni

Il Armillaria mellea può essere confuso con altre specie di Armillaria, come il Armillaria ostoyae o Armillaria gallica, tutte commestibili solo dopo cottura prolungata. È importante osservare la presenza dell’anello e il colore del cappello per una corretta identificazione.

Proprietà medicinali o tossiche

Il Armillaria mellea contiene tossine termolabili che devono essere distrutte durante la cottura. Se consumato crudo o poco cotto, può causare sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea. Non ha proprietà medicinali note. Per ulteriori informazioni, consulta PubMed.

Metodo di coltivazione

Il Armillaria mellea non è comunemente coltivato a livello commerciale, poiché è un fungo saprofita e parassita che cresce spontaneamente su legno morto o morente. È facilmente reperibile in natura, dove prolifera su ceppi e radici.

Storia, usi tradizionali e curiosità

Il Armillaria mellea è tradizionalmente utilizzato in molte culture europee e asiatiche come fungo culinario. Tuttavia, in alcune zone è temuto per il suo impatto devastante sugli ecosistemi forestali, poiché può uccidere alberi sani attraverso l’infezione delle radici.

In cucina

Il Armillaria mellea viene comunemente trifolato, preparato in zuppe o utilizzato come contorno. È essenziale cuocerlo a lungo per eliminare le tossine e renderlo sicuro per il consumo. Il suo sapore dolciastro e terroso si abbina bene a piatti di carne o polenta.

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